martedì 28 agosto 2012

“Esodati” Chi si salva,chi forse, chi no.

Riteniamo opportuno riprendere un argomento che, nell'ambito dell'ultimo anno, ha tenuto banco sul piano politico e sindacale per il notevole numero di ex lavoratori e lavoratrici coinvolti che, a seguito del nuovo sistema previdenziale Monti/Fornero in vigore dal 1° Gennaio 2012, si sono visti “scippare” le aspettative di pensione secondo previsioni di una data certa, con conseguenze di carattere economico inaccettabili per loro e per le loro famiglie.
Va da sé che da un governo di “tecnici esperti” ci si sarebbe aspettata una riforma pensionistica meno abborracciata, che tenesse conto di aspettative e soprattutto di diritti acquisiti, con applicazione di criteri di equità e gradualità che, purtroppo, nei testi di legge via via emanati sull'argomento, non si riscontrano.
Le conseguenze sono quelle del ricorso a correttivi quali quelli introdotti prima per un numero di 65.000 poi per altri 55.000 lavoratori denominati “salvaguardati” e per i quali verranno applicate le vecchie regole in vigore fino al 31 Dicembre 2011.
Tenuto conto che nemmeno sul numero totale dei cosiddetti esodati è stato possibile avere dati certi e che, per ora, nessun criterio di priorità è stato fissato, è evidente che per molti anche l'attesa di rientrare tra coloro che potranno usufruire delle vecchie regole, si rivelerà vana.
Giustamente la reazione delle organizzazioni sindacali a questo pastrocchio di riforma è stata quella di esprimere un giudizio nettamente negativo avanzando la richiesta al governo di opportune, doverose e sostanziali modifiche tali da non penalizzare chi, forzatamente, si dovesse trovare tagliato fuori dai limiti delle norme di salvaguardia.
Anche perchè questi limiti, a conti fatti, si sono rivelati oltremodo ristretti là dove fissano i nuovi paletti di 24 o 36 mesi nell'ambito dei quali deve rientrare la data di decorrenza della pensione e non per
stabilire i requisiti per il diritto alla pensione stessa.
Ciò riduce ulteriormente la possibilità di chi può accedere ai criteri di salvaguardia in quanto l'applicazione delle regole in vigore fino al 2011 comporta
il ricorso alle finestre mobili appesantito dai periodi di attesa “per la speranza di vita”.
E' bene ricordare quali sono le regole in vigore fino al 2011:



Il Sindacato SLC-CGIL di Brescia, in sinergia con il Patronato INCA-CGIL, è a disposizione degli iscritti per tutte le procedure da eseguire in conformità alle normative emanate in relazione ai lavoratori salvaguardati.
Confronta le tabelle che puoi scaricare qui insiema a questo documento:

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